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Prefazione


di Bruno Pino
Esistono, in ogni dialetto, parole sepolte sotto strati e strati di oblio. Ogni generazione di parlanti dialettofoni se ne lascia alle spalle una quantità importante. Chi, per esempio, tra i giovani e giovanissimi lettori di questo libro conosce termini come picuozzu, ‘ndirillu, cannacca o coffa, o ancora verbi come camardare e ‘mpurrare? Probabilmente nessuno o quasi; e pure i più anziani, per esigenze comunicative ed omologandosi al linguaggio delle generazioni successive, ne hanno attenuato o addirittura rimosso l’uso. Sono lessemi che appartengono alla nostra storia e che oramai, salvo qualche rara eccezione, più nessuno adopera nel linguaggio quotidiano.
Grazie al paziente e puntuale lavoro di scavo, di ricerca che gli Autori hanno portato avanti con passione e dedizione, pagina dopo pagina, potremo riacquisire una parte significativa del nostro patrimonio lessicale ed etnografico. “Poca”, o se volete, dunque, scorrendo le pagine del libro di Gaetano Coccimiglio e Pietro Pucci, entrambi cultori del dialetto locale - geometra e funzionario del Corpo Forestale in pensione, il primo, oltre che poeta vernacolare di particolare acume; già brillante docente di matematica e mio professore al Liceo, il secondo - si potranno ritrovare, con piacevole sorpresa, parecchie parole che credevamo perdute per sempre, e molte altre invece che ancora fanno parte dell’attuale bagaglio dialettale paesano; o vecchi “ditteri” della cultura contadina, appartenenti a campi lessicali “sorpassati” dalla contemporaneità.
Il corposo volume è organizzato in due parti. La prima dedicata al lessico (A-M e N-Z) in cui i termini compaiono in ordine alfabetico, corredati da esempi d’uso in dialetto, arricchiti con citazioni di poesie, proverbi, canzoni, ecc., con traduzione in italiano e spesso con la provenienza etimologica; l’altra, invece, raccoglie proverbi suddivisi per argomento (l’amicizia, amore, i parienti, gli animali, condizioni atmosferiche, il denaro, la morte, a luci rosse, la salute, la fortuna, il vino); e modi di dire.
In definitiva, un libro-baule, questo di Coccimiglio e Pucci, dove cercare il senno perduto della nostra società smemorata, che ogni Aiellese dovrebbe tenere, non in soffitta, ma sempre a portata di mano. Per sé e per i propri figli.

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Il Piccolo Vocabolario del dialetto aiellese

Il Piccolo vocabolario del dialetto aiellese è un progetto nato qualche anno fa da Gaetano Coccimiglio e Pietro Pucci , cultori entrambi del dialetto locale. Il volume - a cui ha collaborato Eugenio Medaglia - è stato stampato nel 2009 col Patrocinio del Comune di Aiello Calabro . Secondo la volontà degli Autori, il Piccolo vocabolario è solo la base di partenza per essere implementato. Per questo è online ed aperto al contributo di ognuno di voi. Se nella consultazione noterete parole mancanti potrete segnalarcele nello spazio dei commenti . Grazie anticipate!